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PSICO-PEDAGOGIA
DROGA ED ALCOOL:
UN FENOMENO CHE RIGUARDA ANCHE IL MONDO MILITARE
Le caserme non sono altro che microcosmi nel macrocosmo e, come in esso, sono presenti una miriade di problematiche e…..”difetti”.
Il mondo dei ragazzi e adulti, benché celato dall’ombra delle divise e gradi è costellato da insicurezze, timori, e non sono altro che risultati di storie individuali che condividono lo stesso contesto nel medesimo tempo.
Ma cosa succede a questi ragazzi?
Dopo una settimana d’impegni finalmente arriva il sabato sera.
Gran parte dei nostri giovani, durante il fine settimana, “ si permettono” delle doghe “legali” ed istituzionalizzate quali tabacco ed alcool.
Mentre l’uso del tabacco è quotidiano ed oramai diffusissimo, l’uso dell’alcool è relegato, di massima, alla sera, ma concentrato nella serata del sabato.
Ora, che si stia per strada o in discoteca, la sensazione dell’”EBBREZZA” - effetto derivante dopo l’assorbimento ed introduzione dell’alcool nell’organismo mediante rallentamento cerebrale e scomparsa di ansie ed inibizioni, creando uno stato di euforia - dà quel qualcosa di carica in più. Per assicurare il perdurare dell’effetto si è tentati di ingerirne in continuazione. Tale “rituale” sfocia nell’intossicazione – ubriachezza - dove il cervello è anestetizzato; percezione, riflessi e pensiero sono palesemente rallentati; movimenti scoordinati e le reazioni incontrollate.
Il “post-sbornia” è caratterizzato da nausea, vomito e mal di testa, nei casi gravi si può incorrere nel coma o morire.
L’uso costante degli alcolici conduce all’assuefazione, pertanto per ottenere il risultato sperato bisogna aumentare progressivamente le dosi.
Tale assuefazione viene comunemente chiamata alcoolismo cronico o etilismo cronico.
Gli effetti psicologici dell’alcoolismo si riscontrano nel comportamento: irascibilità, inappetenza, mutamento della personalità.
Lo “sballo” delle volte si trasforma in risse, “bravate” o addirittura in reati.
In Italia sono tante le problematiche legate alle persone che fanno uso di alcool, per questo il piano di azione europeo per l’alcool individua la necessità di garantire condizioni di sostegno a casa, a scuola, nei luoghi di lavoro e nelle comunità, per proteggere i giovani dalle tentazioni o incitamento al bere e controllare l’estensione e la gravità dei danni derivanti. Uno dei motivi che spinge un ragazzo a provare le droghe è innanzitutto una grande curiosità, tipica dell’età giovanile, di sperimentare nuove emozioni/sensazioni; non va sottovalutato, inoltre, un grande senso di insicurezza e solitudine che i giovani provano a superare tuffandosi nella musica della discoteca, dove si avvalgono di eccitanti per superare le difficili barriere dell’incomunicabilità. Altra sfida è la ricerca del “piacere proibito” che faccia star bene e nello stesso tempo abbia tutte le caratteristiche della trasgressione. Il costo sanitario, sociale ed economico derivato dai problemi dell’ alcool tra la gioventù costituisce un peso considerevole per la società. E’ la birra la bevanda alcolica preferita dagli giovani anche se non disdegnano i superalcolici. La birra appare come una bevanda più a buon mercato e moderna, capace di simbolizzare meglio la mentalità giovanile. Gran parte dei ragazzi beve moderatamente; invece una piccola parte, ma significativa sono bevitori forti; chi abusa di alcool e droghe illecite costituisce un problema per se stesso, la famiglia, e per società.
Le sostanze alcoliche possono indurre alterazioni celebrali , con gravi conseguenze funzionali e per lo sviluppo psicologico. Ogni anno l’alcool è l’artefice del 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 41% degli omicidi e il 39% degli incidenti automobilistici.
Pizza, discoteca e……. Gran parte dei giovani. Per non dire la massa, hanno lo stesso programma. Dove non esiste discoteca ci si inventa un diversivo più o meno allettante che possa offrire un sabato da “sballo”. La gamma delle opzioni varia dalla “bevuta” alla “fumata”o…, dallo sballo “singolo” a quello “collettivo.
La curiosità giovanile, nel gruppo dei pari, spinge a provare l’effetto “ebbrezza” (stato euforico dove vengono meno i freni inibitori) e diverse volte il “fumo” e le droghe come amplificatori della sicurezza e delle emozioni.
Negli ultimi mesi, i mezzi di comunicazione hanno dato grande risalto al problema delle "morti in discoteca", legate al consumo dell' ecstasy, di alcolici e di altri tipi di droghe. Alcuni ragazzi hanno perso la vita durante una semplice serata trascorsa in un locale, dove si erano recati per divertirsi e ballare insieme agli amici.
Purtroppo le sostanze usate sono devastanti sotto tutti i profili. Di seguito una breve carrellata di alcune sostanze che, ahimè, si “usano”:
L'MDMA o ECSTASY è una metossiamfetamina, che ha acquisito popolarità tra i giovani a partire dagli anni Ottanta.
L'ECSTASY facilita una più diretta comunicazione fra persone coinvolte in un significativo rapporto emozionale. L'MDMA rimuove in particolare la paura di apparire emotivamente maldestri o ingenui
L'uso continuato causa intensi danni neurologici. (Es. l’assunzione costante settimanale x circa 2 anni riduce il cervello come quello di un sessantenne colpito da 2 ictus)
ERYTROXYLON COCA o più semplicemente cocaina è l’alcaloide attivo delle foglie di coca e si presenta come polvere bianca. Una curiosità: la COCA COLA (ideata 1886) conteneva coca e noce di kola con aggiunta di caffeina, in seguito nel 1903, i Governi del Nord America ed in Europa ordinarono di escludere l’uso della cocaina nel confezionamento della bevanda, ora l’effetto eccitante è frutto della caffeina ed anidride carbonica.
La sintomatologia dovuta all’assunzione della cocaina è paragonabile a quella dell’anfetamina (detta anche SPEED = velocità), infatti entrambe provocano tachicardia e picco adrenalinico, eccitazione ed insonnia. Tra i giovani si propagò intorno agli anni ‘40/’60 per “motivi scolastici”, infatti permetteva di rimanere svegli durante la notte per “preparare gli esami”.
Verso la metà degli anni ’60 era di moda per ballare, fare sesso e “sballare”. A questa droga vengono riconosciuti effetti afrodisiaci, sensazione di forza e bellezza, fa sentire la persona che la usa “al centro del mondo”. In realtà ha effetti collaterali devastanti : la persona che ne abusa può perdere la ragione, avere il cervello rovinato, avere manie ed idee fisse che la portano a vivere una dimensione irreale, con sintomi paranoici. Le ripercussioni a livello fisico sono notevoli ad iniziare dal senso di spossatezza/stanchezza che affligge per alcuni giorni, aumento di pressione, inappetenza e disturbi cardiaci e circolatori associati a crampi.
TOSSICITA' DELLA COCAINA E DEL CRACK: Le complicanze nell'abuso possono essere l'infarto, la rottura di arterie, febbre alta e convulsioni, edema polmonare, insufficienza renale, fegato spappolato, stato confusionale e delirante con amnesie e “rincoglionimento” cronico. Altre conseguenze possono essere insonnia, sanguinamento nasale, mal di testa, problemi di memoria e concentrazione. In ogni caso fumare il crack crea più dipendenza e più danni, fino alla morte che è molto frequente.
Dalla curiosità o abitudine a questo stato di “iper” dare avvio alle bravate è un attimo. Si inizia per gioco per poi passare a qualcosa di più “eccitante”: dalla sfida tra macchine, ai confronti con altri gruppi o peggio….
Si nota che alla base di tutto c’è solo uno scopo: come trascorrere la serata o “renderla diversa” da quella della precedente o meglio “mettersi in mostra” per poi il giorno dopo in caserma o altrove poter “raccontare”…...
L’adrenalina del rischio scatena un’emotività che non sempre porta razionalmente alla valutazione dei rischi, pertanto s’innesca un meccanismo senza vederne il risultato.
Programmi mirati e personalizzati sono messi in atto da equipe di specialisti presso i vari Hm militari e civili per sottrarre la persona dalla dipendenza psichica che ne deriva.
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